Boom di romeni: "Così troviamo lavoro"(REPUBLICA)

REPUBLICA scrive:

METROPOLI

Gli immigrati dell'Est per numero di arrivi soppiantano gli africani. Con 34 mila presenze sono la prima comunità dell'Isola. Dal passaparola alla Chiesa, schivando il racket della manodopera. Cinquemila a Palermo tra badanti e colf Poco più della metà ha un contratto

di CLAUDIA BRUNETTO


Soppiantano gli africani e si fanno strada nel mondo del lavoro, conquistando ruoli spesso indispensabili nell'organizzazione delle famiglie siciliane. Sono i romeni residenti nell'Isola che secondo i dati dell'ultimo dossier Caritas Migrantes sono i primi nella classifica dei cittadini stranieri con 34 mila presenze. Soltanto nella provincia di Palermo se ne contano 5 mila, quasi tutte donne. Prova del fatto che la maggior parte di loro trova impiego soprattutto nei campi legati all'assistenza della persona e della cura della casa. Sono badanti, collaboratrici domestiche e infermiere a domicilio che hanno incrementato il numero delle domande presentate nel 2009 per la regolarizzazione in questi settori: 12 mila in Sicilia, 3 mila fra Palermo e Catania. Metà delle quali aspettano ancora di essere esaminate.


"La pressione migratoria dell'est - dice Santino Tornesi, direttore dell'ufficio regionale per le migrazioni della conferenza episcopale siciliana - ha raggiunto anche la Sicilia. E la forte presenza femminile dei romeni sta cambiando il fenomeno. Per cui l'immigrazione è sempre più stabile, europea e dunque più radicata. La comunità africana, invece, sta perdendo spazio nel mondo del lavoro, e sta cambiano il suo flusso migratorio".

Ma come si organizzano i romeni che arrivano in città per trovare un primo impiego? Si affidano al passa parola e alla chiesa di Santa Maria in Valverde a largo Cavalieri di Malta. Poi anche alle agenzie e ai patronati. Il giovedì e la domenica pomeriggio girano per la città attraversando i posti di ritrovo della comunità rumena come il Giardino Inglese e la stazione centrale alla ricerca di un lavoro. Tante rumene trovano così un posto come badante a casa di qualcuno anche con l'opzione vitto e alloggio inclusi. Un impegno mensile per uno stipendio che oscilla fra 500 e 600 euro, o anche a ore con una tariffa che si aggira intorno ai 7 euro. La chiesa, però, con Ionel Sorinel Barbarasa, arciprete della diocesi ortodossa romena d'Italia, rimane l'attracco più sicuro. "Indirizziamo sempre gli ultimi arrivati in chiesa - dice Rodica Agape, presidente di un'associazione che offre un supporto burocratico a chi arriva in città - il nostro prete cerca sempre di dare una mano, prova a trovare un lavoro e una sistemazione a chi ha lasciato la Romania e ancora non conosce una sola parola di italiano".

Gli stessi romeni, però, denunciano una forma di racket legato alla ricerca del lavoro. Una sorta di pizzo sugli ingaggi.


"Chi non ha punti di riferimento - dice Mariana che adesso lavora come collaboratrice domestica - finisce nelle mani sbagliate. Anche nelle realtà religiose o nelle associazioni, gestite da romeni, è facile che ti chiedano dei soldi per trovarti un lavoro. Minimo cento euro. Ti garantiscono delle cose che poi non sono vere. Intanto, però, hanno guadagnato qualcosa. Spesso parlano di "offerta", di "donazione" alla comunità religiosa dei romeni. In realtà sono solo connazionali che sfruttano la disperazione dei loro simili".


"Republica-Palermo"

Camion olandesi carichi di tulipani bloccati alla frontiera rumena


Camion olandesi carichi di tulipani bloccati alla frontiera rumena per presunti controlli fitosanitari. Secondo Amsterdam è una ripicca di Bucarest al suo veto sul ritorno della Romania dentro l'area di libera circolazione Ue. Bucarest: “Governo olandese ostaggio della politica anti-europea di un partito estremista”
di Alessio Pisanò | 26 settembre 2011

Lettera pubblica, 16 ottobre 2012


Onorevole ministro Mario Monti,
  Il sottoscritto Rotaru Ionut nato a Vaslui (Romania) il 18/09/1981, in qualità di residente nella Repubblica Italiana, chiede la sua attenzione riguardo a problematiche di sicurezza pubblica nazionale perpetrata da delinquenti di etnia romena e  rrom (zingari –in lingua italiana)
In data 9 ottobre 2012, nel comune di Santa Cristina Gela (Palermo) tre cittadini italiani anziani, sono stati  vittime di una rapina violentissima effettuata da rapinatori romeni a volto coperto (tuta nera, passamontagna e guanti),  picchiati con mazze da baseball più calci e pugni  su tutto il corpo e nella testa. Tale violenza è avvenuta presso la loro abitazione di campagna, senza che gli stessi facessero alcuna resistenza (da considerare la loro età di circa anni settanta). Per non finire, mentre uno di loro sorvegliava le vittime, altri due romeni si  impossessavano delle chiavi dell’ auto  (BMW) del proprietario, si recavano presso l’altra abitazione delle vittime, nel centro della città di Palermo, e qui si  impossessavano di diversi beni, gioielli e argenteria di proprietà delle vittime che derubate, massacrate e umiliate, solo dopo parecchie ore sono state soccorse e trasferite d’urgenza in ospedale in prognosi riservata.
 Una delle vittime è il Signor Mario Santangelo, mio datore di lavoro che la settimana prima dell’aggressione è stato operato a seguito di un infarto mentre l’altra è  la signora Monica, compagna del sig. Mario che il mese scorso,  è  stata sottoposta anche lei ad un intervento chirurgico. 
Durante l’aggressione era anche presente un’ospite di famiglia,  Giorgia di 75 anni,  anch’essa colpita a colpi di mazza in tutto il corpo, colpi che le hanno causato rotture scomposte delle ossa delle braccia, con perdita gravissima di sangue. I tre moribondi sono stati abbandonati nel bagno e costretti, prima della fuga dei malviventi, a rimanere seduti per ore senza fiatare.
I carabinieri che indagano sul caso, hanno arrestato i colpevoli che tutti conosciamo ma,  in mancanza di prove per essere condannati, ad oggi sono stati rilasciati a piede LIBERO dove, sotto lo sguardo di tutti, continuano la propria attività criminale.
Chiedo la Sua iniziativa al governo italiano per un’ordinanza di urgenza o proposta al Parlamento per modificare la legislazione sull'immigrazione clandestina e le leggi per i cittadini comunitari residenti in Italia. Sarebbero gradite eventuali modifiche del Codice Penale, oppure, sul diritto civile di autodifesa armata.
 Nell’anno 2010 sono aumentati i reati contro la persona perpetrati da immigrati, (rapine) 35,2% ,  furti in abitazione 44,8%, rapine in banca,33,3%, nonché in tutte le comunità montane, villette e zone isolate  dove si verificano, all’ordine del giorno, atti criminosi e disumani come quello da me raccontato.
Ogni cittadino anziano è stato vittima di un furto con aggressione. Un pensionato di 67 non ha la possibilità di pagarsi bodyguard e ha bisogno di una sistema legislativo che lo tuteli o che gli dia la possibilità di proteggersi.
Io sottoscritto comunico di essermi laureato in lingue straniere in Romania e di avere svolto attività di giornalismo,di essere vicepresidente di A.N.I.C.A.D.O. (organizzazione per gli diritti dell’uomo e anti-racket), Agente di sorveglianza e sicurezza (diplomato) , fondatore e presidente  di una associazione nazionalista che militava per la sicurezza  dell’ etnia rumena in un paese dove la etnia rrom faceva le regole (in Romania il 40% dei carcerati sono rrom-nomadi). Nel rispetto delle razze e delle culture diverse, sono più che convinto sia possibile trovare soluzioni accettabili dall’Unione Europea,  in conformità con la Dichiarazione Universale Dei Diritti Dell’ Uomo.
Fiducioso delle sue competenze, delle sue responsabilità politiche e ministeriali e della sua ”sensibilità”, sono certo che prenderà in considerazione questa mia dichiarazione.
 Rimanendo in attesa di una Sua gentile risposta le porgo i miei più cordiali saluti.
In fede,
Rotaru Ionut
Residente nel Comune di Palermo